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Il libro verrà presentato anche:
Mercoledì 13 maggio 2009
alla Libreria Feltrinelli
di via Orlando 78/81 a Roma
Giovedì 14 maggio 2009
Intervengono: Isabelle Caro e Tilde Giani Gallino
in Sala Rossa alla Fiera del libro di Torino
Isabelle Caro ci è ben nota come la modella anoressica
che ha posato nuda per Oliviero Toscani
nella campagna pubblicitaria per Nolita
denominata NO ANOREXIA.
Nell'ottobre 2007 il Giurì sulla pubblicità ,
sollecitato da Fabiola De Clercq, presidente dell'Aba (associazione bulimia anoressia),
dispose "la cessazione" della campagna perché non conforme agli articoli 1 e 10
del codice di autodisciplina pubblicitaria", che tutelano la dignità umana
evitando che la pubblicità diventi palestra di scontri ideologici, provocazione o strumentalizzazione.
'La nuova campagna shock realizzata per il marchio Nolita, campagna ''No Anorexia''
si serve di un’immagine che non provoca effetti in chi è malato e si vede allo specchio tutti i giorni.
Questo tipo di comunicazione innesca forti meccanismi di emulazione in donne, giovani e bambine
che vi ritrovano un ideale da raggiungere a tutti i costi, per diventare visibili e famosi''.
L'Associazione Aba coglie inoltre l'occasione per denunciare ancora una volta
''il vuoto dello Stato di questo Paese che oggi, salvo in occasione delle sfilate,
non prende coscienza fino in fondo, della gravità della patologia anoressico-bulimica''.
'Nonostante il Decreto Ministeriale del Ministro Veronesi che nominava anoressia e bulimia,
malattie sociali e lasciava precise linee guida per affrontarne l’emergenza - ammonisce l'Aba -
le strutture deputate alle prime cure, come il Pronto Soccorso, rifiutano i ricoveri per paura della morte delle pazienti
e le ASL si rifiutano di pagare le delibere dei ricoveri nelle rare comunità specializzate''.
L'Aba invita infine ad una campagna di prevenzione che sensibilizzi
non chi è già colpito direttamente o indirettamente dalla malattia,
ma lo Stato che avrebbe il dovere di aiutare i soggetti già ammalati,
l'indotto familiare coinvolto attraverso cure, prevenzione e formazione dei curanti e delle istituzioni scolastiche.
''La questione - conclude Fabiola De Clercq - non può essere limitata ancora una volta alla moda!''.
"Sul cartellone c'è la foto di una donna. o, almeno, di una creatura di sesso femminile,
a giudicare dalle due piccole sacche di pelle rugosa che pendono al posto dei seni.
Sì, perché di fronte all'obiettivo c'è una creatura completamente nuda.
Seduta su uno sfondo grigio sfumato, una gamba allungata e l'altra leggermente piegata
in modo che solo il pube sfugga allo sguardo. Le ossa, in compenso, si vedono bene.
Mi fa vergognare questa foto. Perché è la mia foto."
Inizia così il racconto della vita di Isabelle Caro,
la cui gigantografia si è impressa nella mente di tutti, ha scosso la coscienza di molti.
Inizia così la discesa di Isabelle nell'inferno dell'anoressia.
Isabelle ha combattuto contro la sua malattia - il suo corpo ne porta ancora i segni -
eppure è qui a testimoniare che vincere questa battaglia si può.
Non c' è amarezza nelle sue parole, anche le più crude,
ma la speranza che per ogni persona indifferente,
ce ne sarà un'altra pronta a capire, aiutare. La ragazza che non voleva - non sapeva -
crescere oggi emana una grande forza che ci impone di non distogliere più lo sguardo.
E ci rivolge un invito:
"La prossima volta che incrociate per strada una ragazza troppo magra,
regalate un sorriso. Ne ha davvero bisogno."
ISABELLE CARO: LA RAGAZZA CHE NON VOLEVA CRESCERE
CAIRO EDITORE - I.B.A.N. 9788860522047 - 240 pagine - 15 Euro
http://www.cairoeditore.it/component/option,com_jbook/Itemid,124/catid,83/id,313/task,view/
"L'anoressia, che i miei genitori si sono rifiutati di vedere per tanti anni,
è una sofferenza che non ti lascia neanche per un istante,
una malattia contro cui bisogna lottare."
"A volte mi capita di mangiare,
anche se a vedermi non si direbbe."
"Ho voglia di uscirne, ho fame di vivere.
Per sfuggire al soffocante universo familiare inizio a studiare, a seguire corsi di teatro.
Anche se per qualcuno può risultare urtante, io adoro questo autoritratto.
Si vedono le lentiggini che mi ero fatta tatuare per assomigliare alle bambole amate da Mamma,
ai monelli che dipingeva nei suoi quadri e a Isabelle Huppert, la mia attrice preferita.
E poi sto sorridendo."
"Quando mi sono iscritta alla Florent, la celebre scuola di teatro parigina,
ho scoperto la gioia di stare su un palcoscenico
e di indossare i panni di personaggi diversi da me.
Alla Florent ho trovato una famiglia che mi accetta per quello che sono."
"Anche se non è ancora finita - e il mio corpo lo dimostra - acquisto sempre più fiducia.
E guardo al futuro con più ottimismo.
La mia battaglia contro l'anoressia, i ruoli che ho interpretato in alcune pièce,
i servizi fotografici sono il segno di un'evoluzione.
Insieme al morale, migliora anche il peso: trentatré chili.
La strada è ancora lunga, lo so.
Ma la bambina che non voleva crescere ha ritrovato il piacere di vivere.
Ed è già una vittoria."
Per conoscere e contattare Isabelle Caro:
http://actriceisabellecaro.blog.mongenie.com/
http://neigeisabelle.blog.mongenie.com/
è stata fotografata da Oliviero Toscani
e ripresa da Leandro Manuel Emede.