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AMERICAN ROADSIDE ARCHITECTURE di John Margolies al Con-vivere Festival
Autore: Con-vivere - Pubblicato il 25/08/09 - Categoria Mostre
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AMERICAN ROADSIDE ARCHITECTURE

Fotografie di JOHN MARGOLIES

L’invenzione e la produzione di massa dell’automobile ha trasformato la vita degli americani ed il paesaggio degli Stati Uniti nel XX secolo. Nel XIX secolo i viaggi erano scomodi e costosi. Le strade dell’epoca erano per la maggior parte costituite da sentieri accidentati in terra battuta, difficili da percorrere. La rete stradale e ferroviaria esistente, insieme al ritmo lento dei viaggi con carri e cavalli, ponevano grossi limiti a tutti coloro che erano ansiosi di scoprire le meraviglie del Paese.

La situazione, tuttavia, iniziò a cambiare quando milioni di persone ebbero la possibilità di acquistare un’automobile e furono costruite strade migliori per accogliere un sempre più crescente numero di automobilisti, i quali erano ora liberi di andare alla scoperta del Paese secondo i propri programmi ed itinerari. Il sistema americano della libera iniziativa rispose creando nuovi tipi di imprese commerciali che potessero adeguarsi alle specifiche esigenze di questi “automobilisti”. I proprietari dei cosiddetti “Moms and Pops”, i piccoli locali a conduzione familiare, costruirono in tutti gli Stati Uniti una serie di strutture lungo le autostrade per provvedere alle nuove necessità: stazioni di servizio, aree di ristoro e per il pernottamento.

Questa nuova architettura stradale si rivelò molto diversa da quella che caratterizzava le attività commerciali del centro, situate lungo le principali arterie americane. Al posto dei messaggi grafici dalle dimensioni ridotte, che avevano lo scopo di attirare i pedoni e rallentare il traffico, edifici ben distinti e diversi tra loro costruiti ai lati delle strade, spesso con insegne enormi che indicavano chiaramente la loro presenza, richiamavano l’attenzione ed attiravano quei clienti che transitavano a gran velocità. Quel tipo di design era simile ad una stenografia visiva, intesa a catturare l’attenzione ed obbligare la gente a FERMARSI.

Quest’epoca così ricca di inventiva nell’architettura stradale americana, iniziò a volgere al suo termine verso gli anni ’50, quando fu costruita una nuova serie di strade a scorrimento veloce – il sistema autostradale interstatale – che superava quello esistente. All’inizio del XXI secolo, la vecchia architettura stradale è del resto quasi del tutto scomparsa. Nuove costruzioni sono sorte in prossimità degli svincoli interstatali e nelle periferie delle città. La maggior parte delle attività commerciali delle vecchie strade sono state chiuse e gli edifici demoliti. Alcuni sono tuttavia sopravvissuti, ma versano in uno stato di irreversibile decadenza.

Per oltre 25 anni, l’architetto storico John Margolies ha attraversato in lungo e in largo gli Stati Uniti continentali, macchina fotografica alla mano, per catturare e conservare le immagini di questa tradizione commerciale americana che si sta perdendo. Le fotografie qui esposte, scelte tra le migliaia di immagini scattate durante una ricerca lunga 100.000 miglia, presentano il ritratto di un’epoca più genuina degli Stati Uniti, quando gli imprenditori potevano coronare il proprio sogno americano posizionando cartelloni sul ciglio della strada e traendo il proprio guadagno dalla soddisfazione delle esigenze dell’utenza automobilistica.

Architettura Stradale Americana è stata organizzata dalla Divisione Programmi Culturali dell’Ufficio per gli Affari Educativi e Culturali del Dipartimento di Stato statunitense, Washington, D.C. Questa mostra è presentata sotto il patronato delle Ambasciate e dei Consolati Generali degli Stati Uniti di tutto il mondo.

La ricerca fotografica di JOHN MARGOLIES è stata finanziata in parte dalla Fondazione John Simon Guggenheim e dal Fondo Nazionale per le Arti, un’agenzia governativa americana. Nel 2003, la fondazione Alicia Patterson ha assegnato a John Margolies il premio “Jospehine Patterson Albright “ nel campo del fotogiornalismo.

continua


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